Nuprime Omnia SW-8
Un oggetto davvero incredibile che ho provato più per curiosità che per altro. Ma ho imparato nel tempo a non essere prevenuto e che ciò che può apparire insignificante all’interno di una catena audio spesso porta risultati inaspettati e sorprendenti. Detto in termini terra terra si tratta di uno Switch di rete “Audiophile”, cioè ottimizzato per fornire su rete cablata un segnale senza disturbi e distorsioni, ottenuti attraverso un clock di precisione e una costruzione accurata e schermata.
In effetti si presenta ben costruito, non è certo lo switch da 20€ in plastica che si compra al supermercato ma presenta un bello chassis metallico e 8 porte Ethernet 10/100/1000 a cui possiamo collegare anche il resto dei nostri dispositivi di rete. Il prezzo al pubblico di listino, 499€, lo pone molto distante anche da ottimi dispositivi pensati però per uso informatico e che onestamente non so se portino benefici sonici al nostro impianto audio, che è quello che ci interessa in questa sede.
Non sto qui a raccontarvi tante nozioni tecniche, anche perché non ne sarei in grado e passiamo quindi al lato pratico. Tuttavia se volete una descrizione tecnica e accurata del prodotto vi lascio il link da leggere: NUPRIME OMNIA SW8.
Per chi utilizza la musica liquida il passaggio alla rete rappresenta, a mio avviso, il punto di arrivo per un ascolto ai massimi livelli. La connessione USB, purtroppo, introduce rumore sul percorso per via della sua natura e per tanto che si faccia, cavi esoterici, isolamenti galvanici, scatolotti isolanti, equalizzazioni e tutto quello che volete aggiungere, resta una scelta di serie b.
L’ascolto tramite connessione USB può piacere a molti per il suo “effetto presenza”, come chi ama ascoltare i cd tramite meccanica, con un front end avanzato, una presenza enfatizzata e una immagine con meno profondità e tridimensionalità. Come si dice, ad ognuno il suo…
So che a molti queste affermazioni possono non piacere ma molte volte l’approccio troppo tecnico, o legato a vecchi parametri di ascolto, porti a delle chiusure dannose solo per se stessi. Apriamo la mente…
Mi rivolgo quindi a chi già è approdato ai dolci lidi della liquida attraverso un renderer o, almeno, uno streamer. Cosa succede inserendo questo switch sul percorso del segnale audio? La prima cosa che si scopre è la precisione del fuoco con gli strumenti che assumono un loro contorno ben preciso e non si impastano tra di loro. Classica, jazz o rock non importa. Cambia la dinamica e il volume sembra persino maggiore, tutto scorre più fluido e naturale con grande precisione timbrica e ritmica. Con la voce umana poi è lampante il netto miglioramento timbrico e di presenza. La scena inoltre diventa più olografica e devo dirvi che tutte queste cose messe insieme, pur non stravolgendo l’impianto, valgono bene i soldi richiesti perché se è vero che costa tanto per essere uno switch, è pur vero che 500€ sono poca spesa per l’apporto che reca. Perché è il risultato che conta.
Consiglio caldamente, a chi usa la liquida via rete, di provarlo.
Credo che, come me, rimarrete entusiasti dei risultati che si possono ottenere.
Federico Montanari