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Descrizione
Stefano Gueresi - I giorni impossibili
Su questo album Qobuz non offre una recensione e quindi racconterò qualcosa di personale. L'album, come si vede dalla copertina, è stato registrato al Teatro Scientifico Bibiena di Mantova e vede protagonista un trio classico formato dal compositore e pianista Stefano Gueresi, dal violinista Carlo Cantini e dal violoncellista Massimo Repellini, tutti originari della splendida cittadina che è Mantova. Agli archi due musicisti che, per chi frequenta il Bibiena, sono ben noti in quanto presenti da sempre nell'OCM, ovvero l'Orchestra da Camera di Mantova. Carlo Cantini, Compositore, Arrangiatore, Produttore, ha suonato in OCM dal 1984 al 2002 per poi dedicarsi al suo studio di registrazione. Produce anche archi elettronici e, se non ricordo male, è stato uno, se non il primo, a raggiungere un livello di eccellenza in questo settore, tanto da esserne un riferimento. Massimo Repellini, violoncellista da sempre presente in OCM, l'ho visto e ascoltato tantissime volte, anche perché ho avuto il privilegio, grazie alla mia migliore amica che suonava in orchestra, di assistere alle prove. Però non saprei raccontare su di lui in quanto persona molto riservata e quindi vi copio e incollo uno spaccato dalla sua biografia: al suo attivo ha numerosissime partecipazioni come Primo violoncello con l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, l’Orchestra Bergamo Musica Festival, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e l’Orchestra del Teatro Verdi di Salerno, effettuando tournée in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con importanti orchestre sinfoniche quali l’Orchestra Filarmonica della Scala e l’Orchestra della Svizzera Italiana sotto la guida di valenti direttori (Muti, Sinopoli, Sawallish, Gergiev, Rostropovic, Temirkanov, Oren e molti altri). Chiaramente sia per Carlo che per Massimo, ci sarebbe molto altro da dire ma basta una breve ricerca su Google per trovare un sacco di informazioni e video a loro riguardo. Stefano Gueresi (1960-2017), il compositore e pianista di questo album, non l'ho mai conosciuto. L'ho visto, si, semplicemente perché girava per Mantova e sapevo chi fosse ma non conoscevo molto di lui e potrei dire di averlo "scoperto" con questo album, quando lui già non c'era più. Inutile che io qui stia a raccontarvi di più in quanto esiste un sito a lui dedicato e se vorrete potrete approfondire l'argomento voi stessi. Ora dovrei dirvi qualcosa sull'album ma non sono un musicista, purtroppo, e nemmeno un critico, solo un semplice appassionato, quindi vi racconto uno stato d'animo: è un album delicato, spesso mi capita di ascoltarlo mentre cammino per le campagne e se c'è la nebbia diventa ancora più bello. Lo trovo intimo, rasserenante nonostante dentro ci sia un percorso di vita, travagliato, che a me pare tangibile, perché di giorni impossibili, Stefano Gueresi, deve averne vissuti parecchi... Tuttavia lascia un messaggio positivo, qualcosa su cui riflettere sul senso della vita. Sopratutto lascia un qualcosa di se a chi resta e, come un dono, merita di essere custodito.Vedi l'album su Qobuz