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Oscar Shumsky – Kreisler: Violin Music, Volumes 1 & 2
09 Giugno 2023
Descrizione
Bruce Brubaker
Glassforms
Dopo Glass Cage nel 2000, e Glass Piano nel 2015, il pianista Bruce Brubaker, diplomato presso la prestigiosa Juilliard School di New York, torna nuovamente alla sua ossessione: Philip Glass. Già insegnante di Francesco Tristano, che ha costruito ponti tra la musica classica e l’elettronica, Brubaker è considerato uno dei grandi esperti del compositore americano, che ha più volte reinterpretato. Per cambiare prospettiva, questa volta ha collaborato con il portabandiera dell’IDM contemporanea, Max Cooper. L’irlandese, che aveva creato un “generatore di caos” per il suo ultimo album Yearning for the Infinite, è stata la scelta ideale per questo album dedicato a uno dei maestri del minimalismo. L’opera seminale Two Pages (del 1968) ha avuto l’onore di essere stata scelta come “singolo” (anche se, in questo caso, non ha molto senso come concetto), tradotta in dieci ipnotici minuti di piano solo, in cui Cooper offre ancora più profondità facendo vibrare il suo sintetizzatore modulare in sottofondo. Il disco si apre e si chiude con due capolavori, la catartica Metamorphosis 2 - uno dei brani più conosciuti di Glass - e Opening(da Glassworks), sulla quale Max Cooper aggiunge un livello contemplativo. © Smaël Bouaici/QobuzVedi l'album su Qobuz