
Descrizione
Bob Dylan
The Times They Are A-Changin'
Dopo gli impegni promozionali di The Freewheelin' Bob Dylan, il tour in Europa, la registrazione di The Times They Are A-Changin', i concerti con Joan Baez, al culmine della Dylan-mania che imperversa ormai anche fuori dai confini statunitensi, il cantautore di Duluth stacca improvvisamente la spina e si mette in viaggio. Attraversa l'America da cima a fondo, da New York a Los Angeles. Si ripresenta nei Columbia Studio la sera del 9 giugno del 1964, da solo: in circa tre ore, dalle 19:00 alle 22:00 registra ben 14 canzoni accompagnandosi con la chitarra e, per la prima volta, con il pianoforte. All'1:30 il disco è pronto: 11 canzoni, in cui Bob Dylan testimonia una decisa svolta nella propria produzione. Abbandona la canzone di protesta - e con essa, il titolo di profeta e portavoce di quei movimenti di rivolta che si erano ormai diffusi in tutto il mondo occidentale - per abbracciare tematiche più intimistiche e personali, in cui affronta anche la recente separazione dalla compagna Suze Rotolo. E proprio a lei è dedicata la canzone simbolo dell'intero disco, la struggente e lunghissima Ballad in Plain D, l'unica canzone che - come affermerà anni dopo lo stesso Dylan - non avrebbe mai dovuto scrivere. ©Michele EccherVedi l'album su Qobuz