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Mario Brunello – Odusia
06 Marzo 2023
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Anne-Sophie Mutter – Tchaikovsky / Korngold: Violin Concertos
06 Marzo 2023
Descrizione
Fatma Said
El Nour
« Vieux pays merveilleux des contes de nourrice » (“Antico paese da favola dei racconti dell'infanzia”): bastano queste poche parole per evocare il ricordo della meravigliosa interpretazione di Régine Crespin della Shéhérazade di Ravel. Soprattutto dal punto di vista timbrico, perché la voce del soprano egiziano Fatma Said, nei medi e nelle note basse, irradia colori caldi e scuri. E la sua dizione è brillante: ogni parola è chiaramente comprensibile, e ogni nota dà colore alla parola, sottolineandone il significato. Non c'è dubbio che la cantante, musicalmente estremamente versatile - e che qui appunto ricorda le esibizioni vibranti di Régine Crespin - troverebbe una gamma ancora più ampia di possibilità espressive nella versione orchestrale, poiché ogni tanto si ha l'impressione che il pianoforte meravigliosamente timbrico e preciso di Malcolm Martineau la rallenti un po'. Il programma ci conduce in Spagna, dove Martineau viene sostituito dalla sottile chitarra di Rafael Aguirre. I due brani di De Falla mostrano ulteriori aspetti dell'arte vocale di Fatma Said, come la sua straordinaria agilità e leggerezza! Il suo canto diventa una carezza. Nella Canción de Marinela di José Serrano, la sua voce si fa più densa e crea momenti indimenticabili di tenera sensualità. Sarebbe bello se un giorno Fatma Said decidesse di esplorare qualche grande ruolo in una zarzuelaspagnola... sarebbe semplicemente divina! Nelle tre canzoni di Federico García Lorca, tratte dalla collezione 13 Canciones españolas antiguas, è sorprendentemente discreta, di nobile eleganza, anche nei sensuali arabeschi della Nana de Sevilla. Una transizione ideale verso la musica "araba" scelta successivamente da Fatma Said. Introduce, ad esempio, una bella melodia del compositore egiziano Gamal Abdel-Rahim (1924-1988), per poi passare al magnifico Adieux de l'hôtesse arabe di Bizet, in cui Burcu Karadağs con il suo ney (una sorta di flauto di canna) improvvisa facendo da contrappunto alla voce di lei. Gli ultimi quattro titoli presentano dei classici egiziani e libanesi dall'atmosfera un po' "jazzy" e nostalgica. Un album incantevole e ammaliante, che emoziona profondamente. © Pierre-Yves Lascar/QobuzDettagli della registrazione originale : Recorded: I.2020, Jesus-Christus-Kirche, Berlin-Dahlem (1–13); II.2020, Emil Berliner Studios, Berlin (14–17)
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